Ponti termici: se li conosci li eviti

Il problema dei ponti termici è oggi diventato uno dei primi punti che i professionisti affrontano in fase di progettazione. Ciò si deve principalmente all'evoluzione del sistema normativo ma anche alla crescente sensibilità dei committenti nei confronti di questa problematica. Eppure, quanto effettivamente si conosce dei ponti termici nel nostro paese? E, soprattutto, che peso viene dato loro dai professionisti e quali soluzioni vengono privilegiate per contrastarli? Una recente ricerca di mercato rivela che la metà dei professionisti sa bene come affrontarli.

Secondo i dati raccolti dall'Istituto di ricerca Makno di Milano, il 50% dei professionisti intervistati conosce approfonditamente il problema dei ponti termici, mentre il 49% dichiara di conoscerne solo gli aspetti base. Si può considerare pertanto più che positivo il dato che vuole solo l'1% dei professionisti intervistati non conoscere il problema o averne solo vagamente sentito parlare.

La diffusa sensibilità verso questa problematica si deve principalmente al fatto che negli ultimi tempi la normativa italiana ha posto sempre maggiore attenzione al risparmio, alla certificazione energetica degli edifici e alla qualità costruttiva che deve essere perseguita per evitare danni alle strutture, condensa e muffa. Inoltre gli incentivi economici uniti a piani di sviluppo regionali per l'edilizia hanno contribuito in modo sostanziale ad accrescere l'attenzione sull'efficienza energetica. A conferma di ciò appare significativo che il 92% dei professionisti intervistati sia convinto che i ponti termici possano avere un ruolo determinante sulla performance termica generale di un edificio.

Lo studio è stato commissionato da Schöck Italia e ha preso in esame il problema dei ponti termici in edilizia, andando ad esaminare nel dettaglio non solo il livello di conoscenza del problema su un campione di professionisti italiani (oltre 300 tra architetti, progettisti e termotecnici) ma anche e soprattutto quali sono le soluzioni considerate più efficaci per risolverlo.

La ricerca ha evidenziato che l'81% dei professionisti è convinto che i balconi siano gli elementi strutturali in cui i ponti termici si presentano più facilmente, seguiti da pilastri, muri esterni in calcestruzzo, terrazze, tettoie, grondaie e marciapiedi. I balconi sono percepiti come "particolarmente problematici" in quanto sono in grado di influire sull'efficienza termica dell'intero fabbricato e per questo richiedono soluzioni tecniche specifiche per garantirne un isolamento ottimale.

Evitare i ponti termici: le performance e i costi delle varie soluzioni incidono sulla scelta

Ma qual è la soluzione che i professionisti prediligono per risolvere i ponti termici nei balconi? Lo studio evidenzia che cappotto e taglio termico sono le soluzione più diffuse ma con percentuali di utilizzo diverse. I dati indicano come predominante la percentuale di professionisti che ancora ricorre all'uso del cappotto termico (72%) rispetto al taglio termico (27%). Quest'ultimo dato è però in crescita e ciò dimostra come il ricorso ad una soluzione tecnica innovativa, quale il taglio termico, si stia diffondendo e stia diventando uno standard di mercato anche in Italia, così come lo è già all'estero. La ricerca di mercato ha di fatti messo in evidenza come i vantaggi del taglio termico stiano assumendo per i professionisti un peso sempre maggiore: secondo gli intervistati i punti forte del taglio termico sono legati essenzialmente alle performance che questa soluzione è in grado di assicurare (maggiore durabilità nel tempo, isolamento migliore, nessuna manutenzione, previene danni all'edificio ecc.).

Al contrario, le motivazioni che spingono a scegliere il cappotto termico stanno pian piano perdendo forza. Queste sono solitamente connesse alla percezione che l'installazione del cappotto sia più semplice, comporti costi inferiori e che garantisca una maggiore sicurezza strutturale.

Anche in questo campo si presenta dunque l'eterno dilemma tra costi e qualità. È importante valutare tutti i fattori nel medio/lungo periodo per capire quale tra le due soluzioni permetta un effettivo risparmio in termini di costi. Sebbene si pensi che il cappotto termico isolante sia la soluzione più economica dal punto di vista monetario e per questo più conveniente nell'immediato, in realtà porta con sé una serie di costi indiretti, di installazione e di manutenzione che devono essere necessariamente presi in considerazione nella scelta.

Il taglio termico dei balconi, che presuppone la posa di speciali giunti isolanti tra la soletta a sbalzo ed il solaio interno dell'abitazione, può rappresentare la soluzione più economicamente vantaggiosa e sostenibile, in quanto assicura performance più elevate, maggiore durata nel tempo e nessun costo di manutenzione, confermando di essere un "amico" per le tasche e per il benessere abitativo.

Per ulteriori informazioni sui ponti termici e sulle soluzioni per ridurli, visitate www.schoeck.it

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